In merito alla recente “Istituzione della giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino”, fissata il 26 gennaio, anniversario della battaglia di Nikolajewka nel Secondo Conflitto Mondiale, quale Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia (A.N.Art.I), osservo preliminarmente che le truppe da montagna (e non solo gli Alpini) si sono certamente sempre distinte per il valore dimostrato, sia in tempo di guerra sia in tempo di guerra e che grande e meritato è il debito di riconoscenza della Nazione nei loro confronti.
Nello stesso tempo, però, ritengo che la formalizzazione di una giornata dedicata alla celebrazione del valore alpino non sia giustificata da situazioni eccezionali tali da elevare il solo Corpo degli Alpini, specialità della Fanteria, al di sopra di tutte le altre componenti delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, detentori e a buona ragione gelosi custodi di gesta eroiche individuali e collettive, in pace come in guerra: sul solo Medagliere dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia sono appuntate una Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia e tre Medaglie d’Oro al Valor Militare, in riconoscimento del valore dell’Arma nel suo complesso; ma sono anche conservate numerose Croci di Cavaliere, Ufficiale, Commendatore dell’Ordine Militare d’Italia e 298 Medaglie d’Oro al Valor Militare concesse ai singoli Artiglieri.
Anche in terra di Russia gli alpini non erano soli: al loro fianco hanno combattuto e perso la vita, i soldati di altre armi e specialità: artiglieri, cavalieri, genieri e trasmettitori, soldati dei trasporti e materiali, del commissariato e sussistenza, di amministrazione e sanità. Tutti si sono battuti con grande valore, coraggio e spirito di sacrificio, in terre lontane e in condizioni disperate contro un nemico superiore per numero e armamenti, senza venir mai meno alle leggi dell’onore militare. Ed è questa la caratteristica che accomuna tutte le nostre Forze Armate, a partire dal 4 maggio 1861 e anche prima: il coraggio e il senso dell’onore militare! Ed è proprio questo che è inaccettabile: la discriminazione dei Caduti e del loro ricordo sulla sola base dell’appartenenza agli Alpini, che per ciò solo sono meritevoli di maggiori e più solenni celebrazioni.
Tutte le componenti delle Forze Armate italiane hanno valorosamente combattuto e tutte hanno, senza distinzione, meritato il profondo rispetto dell’avversario. Mi permetto quindi di sottolineare che l’istituzione della “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino” determina, di fatto, una ingiustificata primazia degli Alpini sulle altre componenti.
A nome dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia e dei suoi quasi diecimila soci, Le esprimo, Onorevole Presidente, il mio profondo rammarico per l’approvazione della Giornata in parola, non certo per meschini motivi di invidia nei confronti degli Alpini ma perché ritengo sommamente ingiusto stilare “classifiche di merito”, che sanciscono, nella Forza Armata, discriminazione e conseguente superiorità.
Gen. B. Pierluigi GENTA